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Le "Lezioni di didattica e ricordi di esperienza magistrale", pubblicate nel 1913 e ristampate in numerose edizioni successive, rappresentano probabilmente il documento pedagogico più significativo e compiuto di Giuseppe Lombardo Radice e hanno costituito un vero e proprio testo basilare nella formazione della classe magistrale nei primi decenni del secolo scorso. In esse prende corpo una originale concezione della didattica che trae alimento dalle concrete esperienze maturate dall'autore nel corso di una multiforme e varia esperienza come maestro di scuola, insegnante di tirocinio e professore universitario. Nelle Lezioni si preannunciano le linee direttive della riforma della scuola elementare del 1923 di cui Lombardo Radice, collaboratore del Ministro Gentile, fu l'effettivo estensore. Si tratta, da questo punto di vista, di un vero e proprio classico della storia della recente pedagogia italiana che si inserisce a pieno titolo all'interno di quel cosiddetto movimento delle "scuole nuove" che trasformò radicalmente, a partire dagli esordi del Novecento, l'immagine dell'educazione e della scuola, rendendole più sensibili e attente alle effettive esigenze del bambino. Il testo preso a riferimento è relativo alla 16a edizione del 1936, l'ultima rivista dall'Autore.